formazione e stimolazione
Tutte le attività relative a gioco e formazione hanno l’obbiettivo di stimolare l’intelletto del bambino o della bambina e le sue capacità psico-motorie.
Nel nuovissimo laboratorio i bambini possono condividere esperienze che facilitano la sperimentazione personale e promuovono la socializzazione, la crescita ed il progresso psicofisico, nel rispetto dei tempi e delle caratteristiche individuali.
MANIPOLAZIONE
I bambini soddisfano i loro bisogni esplorativi e le loro possibilità conoscitive esercitandosi con diversi tipi di materiali (acqua, sassi, sabbia, semi, farina, pasta di sale e molti altri elementi), lavorando con le mani, da soli o in gruppo. Questo tipo di attività ha lo scopo di far maturare la sua conoscenza delle cose che lo circondano attraverso soprattutto il senso tattile.
DISEGNO E COLORI
Le attività grafico-pittoriche introducono il bambino ai linguaggi della comunicazione visiva, partendo dalla scoperta dei materiali e attivando la possibilità di produzione, fruizione ed utilizzazione di tecniche e prodotti. Sono tante le occasioni in cui le parole richiamano la successione di immagini visive e ogni bambino ha l’occasione di rielaborarle mentalmente in modo originale o anche sollecitato dalle illustrazioni del racconto. I segni e le macchie rappresentano il modo di esprimersi di ognuno: come le parole nel linguaggio verbale così l’espressione grafico-pittorica è per il bambino una modalità comunicativa. Il significato più profondo è quello di “pensare per immagini”. La grafica non nasce dal pennello o dalla matita, ma dalle immagini che il bambino vede e dalle esperienze che il bambino ha interiorizzato.
MUSICA E SUONO
Le attività sonore e musicali mirano a sviluppare la sensibilità musicale, a favorire la fruizione della produzione presente nell’ambiente, a stimolare e sostenere l’esercizio personale diretto, avviando anche alla musica d’insieme.
Il bambino vive in un mondo caratterizzato dalla compresenza di stimoli sonori diversi, il cui eccessivo e disorganico sovrapporsi può comportare il rischio sia di una diminuzione dell’attenzione e dell’interesse per il mondo dei suoni sia un atteggiamento di ricezione soltanto passiva. La scuola dell’infanzia può quindi svolgere una essenziale funzione di riequilibrazione, di attivazione e di sensibilizzazione, offrendo ai bambini proposte che consentano loro di conoscere la realtà sonora, di orientarvisi, di esprimersi con i suoni e di stabilire per il loro tramite relazioni con gli altri. L’intervento didattico si concretizza nelle attività di esplorazione, di produzione e di ascolto. L’elaborazione degli itinerari di lavoro può tenere conto di alcune tracce orientative particolari: scoperta e conoscenza della propria immagine sonora; ricognizione esplorativa dell’ambiente sonoro; uso dei suoni delle voci e di quelli che si possono produrre con il corpo; uso di oggetti e strumenti tradizionali ed elettronici; uso di strumenti di registrazione ed amplificazione; utilizzazione di strumenti musicali adatti ai bambini (ad esempio strumentario didattica); apprendimento di canti adatti all’estensione vocale dei bambini; invenzioni di semplici melodie; sonorizzazione di fiabe o racconti; attività ritmico-motorie; forme elementari e ludiche di rappresentazione dei suoni; giochi per la scoperta e l’uso di regole musicali.
DRAMMATIZZAZIONE TEATRALE
Le attività drammatico-teatrali sono finalizzate allo sviluppo di processi di identificazione-proiezione mediante interventi che, coinvolgendo i bambini nella partecipazione, ne arricchiscono l’esperienza su diversi piani. Si attivano, così, molteplici tracciati di crescita e di ordine cognitivo–affettivo (dalla ricostruzione temporale alle diverse modalità di espressione, alla invenzione fantastica) e si contribuisce a promuovere l’apprendimento e la formazione integrale. Le attività da realizzare comprendono, per esempio: i giochi simbolici liberi e guidati; i giochi con maschere; i travestimenti; la costruzione; l’utilizzazione di burattini e marionette; le narrazioni… e tutto ciò che può facilitare i processi di identificazione dei bambini ed il controllo della emotività. L’intervento degli adulti assume una funzione di mediazione fra il bambino e la realtà e va pertanto gestito – attraverso la proposta di stimoli interessanti, dialoghi, giochi in compartecipazione – in modo da lasciare sempre il maggior spazio possibile alla fantasia ed alla inventiva dei bambini stessi. Con la drammatizzazione si offre ai bambini una chiave di lettura del mondo circostante, dando loro la possibilità di usare le proprie competenze comunicative.